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Dichiarazioni Vicepresidente EHFCN Macchia su QATARGATE

QATARGATE, MACCHIA (VICEPRESIDENTE EHFCN): “QUESTIONE ETICA SIA CENTRALE PER LE ELEZIONI UE”
Il vicepresidente del Network Europeo contro corruzione e frodi in Sanità torna a chiedere controlli sui fondi per la ripartenza e una normativa italiana per le attività di lobbying

Il QATAR-GATE ci dimostra quanto sia importante tenera alta l’attenzione contro corruzione e malversazioni in qualunque momento e riaccende nel nostro paese un dibattito, spesso avviato ma mai del tutto risolto, sull’identità della lobbying, parola che altrove viene usata con rispetto e che in Italia, invece, viene associata per lo più a fenomeni negativi e al limite, o anche oltre, la legalità.

“Questo scandalo non sembra fortunatamente riguardare la Sanità - dice Francesco Macchia, vicepresidente dell’EHFCN, European Healthcare Fraud and Corruption Network - ma mi sento ugualmente colpito in quanto rappresentante italiano all’interno nel network.  Domani dovrò coordinare i lavori dell’annuale Assemblea Generale e non vi nego l’imbarazzo nel farlo conoscendo il peso che “il club degli amici italiani” ha avuto in questa disgustosa vicenda. E non tragga in inganno la cialtroneria apparente dei tentativi di fuga con i trolley pieni di banconote che riportano alla memoria i goffi tentativi di annegare nel wc le banconote di Tangentopoli: questo era un sistema corruttivo organizzato e strutturato, ancora più grave perché giocato sulla sicurezza e quindi sulla vita dei lavoratori. Ad aggravare il tutto è il fatto che queste persone fossero dei rappresentati degli italiani nelle istituzioni, e che si siano poi rivelate avide e moralmente tanto molli da rinnegare per denaro proprio le battaglie identitarie sulle quali hanno costruito vita e carriera. Le prossime elezioni del Parlamento EU saranno tra meno 2 anni, il mio auspicio è che si sappia e soprattutto voglia finalmente selezionale i prossimi parlamentari sulla base della specifica competenza ovviamente, ma anche un indiscusso profilo etico: è ora che la questione morale torni centrale”.

Al di là dell’imbarazzo per una vicenda ancora oggetto di indagini Francesco Macchia, anche presidente di ISPE – Istituto per la promozione dell’etica in Sanità, coglie l’occasione dell’assemblea del Network europeo per richiamare l’attenzione su altri due temi: la necessità di monitorare l’uso dei fondi che stanno arrivando per la Sanità e il bisogno, altrettanto importante, di normare le attività di lobbying.

“Questa vicenda deve servirci da monito in un momento in cui nel nostro Paese le necessità di rilancio economico sembrerebbero essere prioritaria sui vincoli di controllo della legalità. Invece rilancio economico e controlli stringenti, fatti attraverso norme e procedure chiare, devono procedere di pari passo. E norme chiare servirebbero anche la regolamentare e definire le attività di lobbying – continua Francesco Macchia - La maggior parte dei media italiani usa questo termine in accezione negativa, il lobbista è sempre il cattivo della storia. In realtà il lobbista è un professionista che opera alla luce del sole portando dati ed informazioni, non borse cariche di soldi, il punto è che in Italia c’è bisogno di una normativa al riguardo”.

14° EHCNH International Conference: 18 & 20 ottobre 2021

ll 18 e il 20 ottobre si terrà in forma virtuale la 14° Conferenza Internazionale EHFCN "How to enhance inegrity in the health sector in changing societies" prenotatevi adeesso at www.ehfcn.org ISPE-Sanità ha partecipato attivamente alla strutturazione del programma e costruzione dell'evento. Il Presidente ISPE Macchia, in qualità di vicePresidente EHFCN, conluderà con un approfondimento la prima giornata (18 ottobre) ed aprirà i lavori della seconda giornata (20 ottorbe) Qui trovate il video di presentazione https://www.youtube.com/watch?v=PocSFZt6ciU Da scaricare il programma completo della Conferenza  

Ad Ispe la vicepresidenza del network europeo EHFCN: eletto Francesco Macchia

 

Roma, 23 marzo 2021. Eletto all’unanimità Francesco Macchia, presidente di ISPE – Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità, associazione nata nel 2012 e aderente al network da poco più di 5 anni: “Un riconoscimento enorme per il lavoro svolto in questi anni, ora subito al lavoro per consolidare la collaborazione con tutte le istituzioni europee, e vigilanza estrema sull’uso dei fondi europei: non un euro alle mafie, non un euro sprecato”


Da oggi il network che riunisce tutte le principali istituzioni europee impegnate contro la corruzione in Sanità, EHFCN, è a vicepresidenza italiana.
È la prima volta che il nostro Paese si vede riconosciuto in questo ruolo da quando il network è stato fondato, nel 2005, e questo grazie all’elezione, avvenuta ieri durante l’Assemblea Generale, di Francesco Macchia, presidente di ISPE-Sanità – Istituto Per l’Etica in Sanità, come vice presidente dell'Executive Committee. La candidatura era stata avanzata la scorsa settimana da Norvegia e Slovenia, ieri a sorpresa l’elezione all’unanimità dei delegati.

“Quando nel 2012 ho fondato ISPE insieme ad alcuni professionisti del settore, l’idea era quella di riportare in alto il buon nome del nostro stupendo sistema sanitario universalistico e di contribuire, per quello che può un’associazione, a liberarlo da fenomeni di corruzione, ma anche di ‘cattivo funzionamento’ che generano spese inutili, situazioni da combattere anche laddove non si configuri un reato vero e proprio – commenta il neo vicepresidente Francesco Macchia – Conoscevo l’esistenza del network EHFCN, lo valutavo come un modello ed un punto di arrivo, ma certo non avrei mai immaginato di poterlo servire come vicepresidente. Quando alcuni Paesi hanno avanzato la mia candidatura, e quindi quella di ISPE, l’ho preso come un importante riconoscimento del lavoro fatto in questi anni, ma mai avrei pensato che vi fosse un voto unanime a mio favore, dopotutto ISPE partecipa a questo network da poco più di 5 anni”.
Le idee per la strada da percorrere nel prossimo futuro sono chiare e sono le stesse che hanno creato un consenso unanime intorno alla candidatura italiana.
“Questo network è molto potente e sta lavorando moltissimo con i singoli Paesi – spiega il vicepresidente Macchia – Adesso occorre accelerare sulla strada intrapresa negli ultimi anni, quella che va nella direzione di creare un legame sempre più stretto con le istituzioni europee, col Parlamento, con la Commissione: occorre non solo che EHFCN diventi un interlocutore, ma un vero e proprio soggetto collaborante nella costruzione delle politiche anti corruttive”.

Non può però certo mancare un occhio attento al nostro Paese e al particolare momento che tutto il mondo sta vivendo a causa della pandemia.

“Il fatto che questa elezione sia avvenuta a ridosso della Giornata Mondiale contro le Mafie mi emoziona tantissimo, perché le mafie vanno combattute sempre, tutte, ma se c’è un ambito nel quale occorre essere ancora più duri ed intransigenti è proprio la sanità, la salute delle persone. Con l’arrivo dei fondi europei legati alla pandemia bisognerà essere particolarmente vigili: non un euro deve andare alle mafie, non un euro deve essere sprecato. E non basta controllare e rivedere le regole – conclude Francesco Macchia – bisogna anche continuare a fare tanta cultura in Europa, così come ISPE ha fatto in questi anni in Italia, a partire dalla formazione sul territorio, perché sono i piccolissimi comportamenti di ogni giorno che possono far funzionare o far inceppare una macchina, che possono permettere alla ‘corruption’ o anche solo alla ‘disruption’ di prendere piede in un sistema e crescere”.

 

Parma. “Macchia: la corruzione sistemica sfugge alle norme della legge”

Roma, 5 ottobre 2018

Accanto all’azione repressiva, la corruzione si combatte solo togliendole terreno fertile 

 

“Questa corruzione è sistemica”

“Il tristissimo episodio fatto registrare a Parma con l’operazione dei NAS ‘Conquibus’ è l’ennesima prova di quanto la corruzione in sanità sia ancora sistemica e sfugga alle norme di una legge o alle regole scritte in un codice di comportamento – punta il dito il presidente di ISPE Sanità Francesco Macchia - La corruzione si conferma un atteggiamento culturale che spesso emerge in personalità fortemente narcisistiche e una disfunzione organizzativa fondata sull’affermazione illegale di un reciproco vantaggio. Se questi sono i “luminari” della Medicina – prosegue Macchia – a questo punto trova giustificazione il rinnovamento della classe medica paventato di recente. Anche se non basta riaprire il numero chiuso a Medicina. E’ indispensabile riscrivere i processi di ammissione e selezione su basi di competenza, merito, trasparenza e soprattutto etica nelle organizzazioni sanitarie. E’ uno dei punti nodali pubblicati nelle 10 proposte per un’anticorruzione possibile in sanità presentate da ISPE Sanità e @Spazioetico a giugno di quest’anno”.

 

Come hanno spiegato i NAS in una nota, l’attività criminosa veniva svolta con la complicità di altri professori ed amministrativi universitari, medici, rappresentanti di aziende farmaceutiche. “Il problema è 'il luminare'. Un’organizzazione pubblica ha interesse ad acquisire un professionista di alto livello perché dà prestigio e attrae utenza – sottolinea Massimo di Rienzo, fondatore di @Spazioetico -. Questo è legittimo, ed il luminare spesso è persona davvero brava e di specchiata onestà. Ma, proprio perché giunto a quei livelli, egli ha fortissimi collegamenti di interessi con le case farmaceutiche, agenzie di formazione e di congressi, etc. Purtroppo, a volte le organizzazioni pubbliche, per attrarre il luminare e mantenerlo all'interno si mostrano indulgenti verso tali collegamenti, lasciandogli erroneamente la gestione dei conflitti di interessi che si innescano. Con le conseguenze che si sono viste a Parma”.

 

Infine, una considerazione di rilievo proviene da chi opera e dirige le aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche, il dott. Carlo Milli, direttore amministrativo presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e membro del direttivo di ISPE Sanità: “L’esperienza quotidiana e sul campo suggerisce che insieme ad una forte azione repressiva, la corruzione si combatte solo togliendole terreno fertile. Le aziende del Servizio Sanitario Nazionale SSN devono dotarsi di procedure chiare e di efficaci sistemi di controllo nei rapporti con le terze parti, che siano sponsor, fornitori o altro. Le aziende sanitarie devono avere un ruolo centrale nella gestione di questi rapporti evitando che si sviluppino legami diretti tra i professionisti e le aziende fornitrici, e che questi vadano oltre il normale e corretto rapporto tra utilizzatori e fornitori”.

 

Ufficio Stampa Ispe

 

 

 

Le cinque parole chiave dell' anticorruzione sostenibile

Roma, 6 giugno 2018 – Integrità, Governance, Merito, Competenza, Rete: le cinque parole chiave dell'anticorruzione sostenibile

L'Anticorruzione possibile è stato il tema al centro del dibattito politico sanitario che ha visto i principali esponenti del mondo laico e Istituzionale confrontarsi sulla sostenibilità del nostro servizio sanitario e sul ruolo dell'etica per migliorare l'efficacia del SSN. "L'etica e l'arte della manutenzione del SSN. L'Anticorruzione possibile: entriamo nel merito" è il titolo dell'incontro promosso da Ispe-Sanità che si è svolto presso la Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Roma, con il patrocinio ufficiale di FnomCeO e di FederSanità ANCI e la presenza, tra gli altri, dell'Assessore alla Sanità di Regione Lazio Alessio D'amato, del Senatore Laura Stabile, del Senatore Pierpaolo Sileri, del Senatore Giovanni Endrizzi, del Senatore Maria Domenica Castellone e del Generale della Guardia di Finanza e Comandante del Nucleo Speciale Anticorruzione Gaetano Scazzeri.

"Il tema della corruzione e della prevenzione dell'illegalità nel settore sanitario è centrale nella nostra azione di governo – dichiara Alessio D'Amato, assessore alla Sanità e all'Integrazione socio sanitaria Regione Lazio -  Il Lazio infatti è la prima Regione in Italia ad aderire all'accordo tra il Ministero della Salute, ANAC e AGENAS, per un modello di controllo per contrastare la corruzione e gestire i rischi che spesso sono collegati all'amministrazione delle Aziende sanitarie. Dopo il Protocollo di Vigilanza collaborativa firmato con l'Anac nel 2016 sempre in ambito sanitario, questa adesione rappresenta una novità assoluta: introduciamo infatti una 'dichiarazione pubblica di interessi' rivolta ai professionisti dell'area sanitaria e amministrativa quale ulteriore strumento per prevenire e contrastare fenomeni di corruzione anche a tutela degli stessi professionisti. Sin dal nostro insediamento sono stati due gli assi portanti dell'azione amministrativa: trasparenza e legalità".

Attraverso questa giornata, ISPE-Sanità ha voluto portare avanti un approccio consapevole al problema della corruzione in sanità nei suoi diversi aspetti: etico, organizzativo ed economico, per promuovere il ruolo attivo della governance pubblica nell'indirizzo e nel coordinamento delle politiche di prevenzione della corruzione in ambito sanitario.

"Un'altra Anticorruzione è possibile, e necessaria - specie in sanità -  a fianco delle autorità inquirenti e della Magistratura. È il momento di stimolare insieme quell'approccio culturale verso una gestione integra e trasparente dei servizi sanitari al cittadino, e la presentazione dei Livelli Essenziali Anticorruzione rappresenta una proposta concreta in tal senso"- ha dichiarato Francesco Macchia, Presidente Ispe-Sanità.

In occasione dell'incontro, l'Istituto ha presentato i Livelli Essenziali Anticorruzione – LEA, ovvero dieci proposte di standard minimi declinati in azioni concrete - raccolti in un Decalogo (disponibile a questo link: http://www.ispe-sanita.it/1/upload/decalogo.pdf) - che devono essere assicurati dalle strutture sanitarie per poter creare le condizioni in grado di garantire il raggiungimento di un determinato obiettivo anticorruzione.

Integrità, Governance, Merito, Competenza, Rete sono le cinque direttive seguite per la stesura del documento dagli autori del Decalogo: Massimo Di Rienzo e Andrea Ferrarini di @Spazioetico; Marco Magheri, esponente Ispe-Sanità; Marcello Faviere, responsabile Prevenzione Corruzione ESTAR Toscana e Giacomo Galletti, ricercatore Agenzia Regionale Sanitaria ARS Toscana.

Integrità. Di Rienzo (ISPE): "Integrità è un chiaro obiettivo di mandato nella nomina degli RPTC"

Integrità significa aderire in modo saldo e consapevole ad uno stretto codice etico o morale: "Il raggiungimento di elevati standard di integrità in sanità – ha dichiarato Massimo di Rienzo, responsabile formazione di ISPE Sanità e tra i principali autori del Decalogo - dovrebbe essere un chiaro obiettivo di mandato che i governi regionali assegnano ai Direttori Generali nella nomina dei Responsabili della prevenzione della corruzione e trasparenza (RPCT)."

Governance. Frittelli (Federsanità ANCI): "L'inappropriatezza è sintomo principale di tensione etica del Ssn"

Particolare rilievo alla Governance sanitaria e all'appropriatezza delle cure è stato dato da Tiziana Frittelli, Presidente Federsanità ANCI che afferma: "L'inappropriatezza costituisce uno dei massimi sintomi di mancanza di positiva tensione etica del Servizio sanitario nazionale, perché irrispettosa verso il paziente e verso la necessità di non dissipare risorse limitate. Un perimetro che la governance delle aziende sanitarie deve presidiare per preservare l'eticità del sistema è il rispetto dei valori traguardo posti dal Patto della salute 2014-2016 e monitorati dal Programma Nazionale Esiti, sia con riferimento ai volumi minimi che agli outcomes clinici."

Merito. Tarsitano (SIGM): "Coltivare nei giovani medici e nei futuri professionisti della sanità il seme dell'etica in sanità"

Il Merito è uno degli aspetti fondamentali della nuova cultura anticorruzione, un diritto che viene proclamato a gran voce dai giovani medici: "E' arrivato il momento di acclamare che i valori del merito, cosi come i criteri di selezione per competenza e integrità e i meccanismi di controllo di gestione vanno ripensati, dando un messaggio coordinato alle Regioni e alle Istituzioni ai fini di coltivare nei giovani medici e nei futuri professionisti della sanità il seme dell'etica in sanità." ha dichiarato Maria Grazia Tarsitano, referente Segretariato italiano giovani medici (SIGM).

 

Competenza. Faviere (ESTAR Toscana): "Arricchire le competenze degli RPCT per fronteggiare corruzione"

Sul quarto punto, la Competenza si pronuncia Marcello Faviere, responsabile Prevenzione Corruzione ESTAR Toscana: "Un punto fondamentale che le strutture sanitarie devono poter garantire è la competenza degli RPCT i quali nell'adempimento dei piani di prevenzione alla corruzione si trovano a gestire le situazioni più varie che vanno dall'aspetto legale, all'aspetto contabile a quello delle risorse umane."

Rete. Galletti (ARS Toscana): "E' essenziale mettere in rete gli RPCT delle diverse regioni".

Giacomo Galletti ricercatore Agenzia Regionale Sanitaria ARS Toscana, racconta come fare Rete in sanità: "Strutturare una rete tra RPCT significa creare opportunità di confronto con i responsabili di altre aziende. Tale strategia, da una parte finisce per valorizzare il lavoro della singola persona, dall'altra crea un valore aggiunto a livello regionale attraverso la promozione e condivisione delle buone pratiche che rendono i processi condivisi più efficaci ed efficienti."