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14 Paesi a confronto per difendere il “sistema sanitario europeo”

16 giugno 2017 14 Paesi a confronto per difendere il “sistema sanitario europeo”
Presentato il Rapporto europeo EHFCN con analisi dei punti di forza e criticità, strumenti operativi e standard comuni d’intervento per prevenire corruzione e frodi in sanità
La sanità rappresenta circa il 9% del PIL dei Paesi europei.  

La corruzione e le frodi in sanità sono temi di tale gravità e complessità che impongono di essere analizzati e affrontati con uno sguardo che supera la dimensione nazionale. Oggi, per la prima volta in Italia, si sono riuniti circa 50 delegati di 14 Paesi europei in un summit internazionale organizzato da EHFCN – European HealthCare Fraud & Corruption Network (www.ehfcn.org). Presenti alla conferenza – aperta dal video messaggio del Vicepresidente del Parlamento Europeo, David Sassoli e dal presidente EHFCN Renè Jansen - i componenti dei gabinetti dei ministeri della Salute del Belgio e dei Paesi Bassi; i dirigenti degli Istituti di previdenza e sanità di Portogallo, Slovenia, Francia, Lituania, Regno Unito e Belgio. A rappresentare l’Italia, Francesco Macchia, Presidente dell’Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità (ISPE-Sanità). E' intervenuto infine il magistrato e sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri che si è congratulato per il lavoro svolto da EHFCN a favore della lotta alal corruzione in sanità. 

Nel corso dell’incontro è stato presentato il volume “Healthcare Fraud, Corruption and Waste in Europe” contenente l’analisi di dettaglio di diversi Paesi relativi a frode, sprechi e abusi nell’assistenza sanitaria. All’interno del registro, l’Italia ha pubblicato – insieme a Belgio, Francia, Regno Unito, Polonia, Portogallo, Paesi Bassi, Lituania e Slovenia - il proprio “Rapporto Nazionale su Corruzione e Frode in Sanità”, fenomeno che solo nella Penisola manda in fumo, secondo i dati dell’Istituto per la promozione dell’etica in sanità, circa 6 miliardi di denaro pubblico.
Dall’analisi dei differenti Rapporti nazionali dei Paesi europei si evidenzia come i tipi di frode più diffusi siano soprattutto la non conformità alle regole di fatturazione e, più in particolare, la fatturazione di servizi sanitari mal o mai erogati. Per esempio, solo nel Regno Unito, 4.819 episodi di frodi sono state registrate a danno del sistema sanitario dalle autorità competenti, nel biennio 2014-2015. Una media di 402 casi al mese, laddove per ‘frode’ si intende abuso d’ufficio, corruzione e illeciti economici (bribery, corruption and illegal economic crimes). In Francia, l’attività anticorruzione di Stato dell’Assurance Maladie ha recuperato 220 milioni di euro a favore delle casse d’oltralpe nel 2016 e nell’anno precedente, circa 231.5 milioni. In Belgio, l’autorità d’ispezione sanitaria governativa - il MEID - ha individuato ben 1.225.585 infrazioni, nel 2015.
“Va sottolineato che i dati contenuti nel HealthCare Fraud, Corruption and Waste in Europa sono difficili da confrontare a causa di differenti metodi di valutazione vigenti– ha dichiarato Renè Jansen, Presidente EHFCN – Al fine di uniformare i criteri di analisi e controllo della corruzione a livello europeo, EHFCN ha messo a punto la ‘matrice di tipologia degli sprechi’ un importante strumento d’analisi per la segnalazione della frode sanitaria, che consente standard uniformi e di cui auspichiamo la diffusione nei Paesi del Network Europeo.”
“Il Rapporto OCSE ha evidenziato di recente che tra sprechi, inefficienze e corruzione i sistemi sanitari sprecano un quinto delle risorse. L’analisi del rapporto EHFCN presentato oggi, fa emergere che nella maggior parte dei sistemi sanitari europei si registra la diffusione di frodi, mentre, in Italia, il fenomeno corruttivo ha assunto ormai una dimensione strutturale. – ha dichiarato Francesco Macchia, Presidente di Ispe-Sanità - Questo, in ragione della differente natura dei rispettivi servizi, finanziati in prevalenza dalla fiscalità generale nei Paesi del Sud dell’Europa e su base soprattutto assicurativa nel Nord Europa. A impostazioni differenti, corrispondono, quindi, reati differenti. Infatti, in molti dei Paesi nordeuropei sono sotto osservazione le irregolarità contabili, seguite da quei casi legati a frode su procedure d’acquisto e appalti pubblici nel settore sanitario, mentre nel Sud Europa prevalgano gli episodi di corruzione e favoreggiamento. In ogni caso, in un contesto di crescente integrazione europea, solo l’elaborazione di strategie che partono dal confronto dei sistemi nazionali può fornire soluzioni generali per difendere il sistema sanitario europeo, che rappresenta circa il 9% del PIL dei Paesi europei”.
Il confronto ha messo in luce i punti comuni e gli elementi di differenza, le opportunità di miglioramento e gli ostacoli da superare per mettere in campo politiche e strumenti operativi condivisi a livello europeo, con lo scopo di contrastare efficacemente il fenomeno diffuso della corruzione, delle frodi e degli sprechi in Sanità. Più in dettaglio, sono stati riconosciuti dai rappresentanti dei 14 Paesi, i punti di forza delle organizzazioni anticorruzione e frode – sia istituzionali che non governative – l’acquisita capacità organizzativa concentrata sui controlli e sull’attività delle unità antifrode a vario livello. Ugualmente, si è sottolineata la grande capacità di sensibilizzare il pubblico, promuovendo il sostegno dei cittadini all’azione antifrode in sanità.
Allo stesso modo, sono stati individuati gli elementi critici comuni ai Paesi riuniti da EHFCN nella lotta alla corruzione e alle frodi in sanità. In primo luogo, la mancanza di una cultura antifrode e anticorruzione che sia positiva ed efficace nell'ambito della sanità, seguita da una certa complessità e incertezza delle normative antifrode e anticorruzione. Poi, spicca la mancanza di finanziamenti strutturali e di risorse umane; l’eccessiva dispersione di compiti tra le parti interessate - stakeholder - e l’esigenza imperativa di una comunicazione tra queste organizzazioni più puntuale ed efficace; l’insufficienza di strumenti per analizzare i dati digitali e la mancanza di dati digitalizzati nella formazione del processo decisionale o durante la fase di supervisione; infine, la natura del sistema DRG (pay per performance) può rappresentare un incentivo potenziale al sovra-consumo di servizi sanitari.
Le principali opportunità da sviluppare per migliorare nella lotta comune e coordinata alle frodi e alla corruzione invece si concentrano sul ruolo di una più ampia collaborazione internazionale, come lo scambio d’informazioni, metodi e best practices da condividere, per facilitare e professionalizzare le attività anti-frode e promuovere l'uso efficiente dei servizi sanitari pubblici. Seguono: una più approfondita professionalizzazione dei principali stakeholder, specialmente riguardo le unità di controllo e anti-frode; lo sviluppo della sanità digitale e la semplificazione dei sistemi di pagamento digitalizzati; l'attuazione di piani nazionali per combattere la corruzione e promuovere in modo appropriato la trasparenza, come accade in Italia attraverso ANAC; riforme legislative e miglioramento nella trasparenza in materia di diritti dei pazienti e nelle procedure d’acquisto.
Infine, è percepito come rischio comune a tutti i Paesi, pur nelle differenze, la potenziale caduta del sostegno pubblico e politico che può portare ad un rallentamento delle riforme organizzative, istituzionali o legislative necessarie.
 “Un'osservazione finale, ampiamente citata nei 9 Rapporti nazionali raccolti da EHFCN - conclude Paul Vincke, managing director di EHFCN - riguarda i pazienti. Aumentare la consapevolezza dei cittadini, avvicinando loro comprensibilità e reperibilità delle informazioni e migliorando la trasparenza dei servizi sanitari, rafforzerà la posizione del paziente come stakeholder chiave nella prevenzione di frode, abusi e corruzione in materia di assistenza sanitaria, nel prossimo futuro”.
A conclusione dell’incontro, il presidente EHFCN ha dichiarato che “EHFCN continuerà a sviluppare standard uniformi per la segnalazione della frode sanitaria, consentendo un confronto e un benchmarking sostanziali tra tutte le organizzazioni dei 14 Paesi coinvolti. EHFCN continuerà ad essere anche una piattaforma per lo scambio tra i servizi contro la frode ai fini della condivisione delle migliori pratiche e informazioni pertinenti in merito all’individuazione degli autori di frode e delle pratiche fraudolente.”
*dati relativi al 2014, con errori rilevati in prima istanza e successivamente corretti durante il processo di pagamento

Corso Formazione giornalistica: Corruzione nella Sanità e rapporto con i Media

6 Aprile 2018 Riappropriarsi del ruolo di ‘cane da guardia’ contro l’illegalità; assumere un atteggiamento critico sui fatti di cronaca sanitaria, attraverso un’accurata lettura degli atti e una visione a lungo periodo delle vicende; promuovere più inchieste giornalistiche e attivare un costante controllo incorciato delle fonti.

E’ questa la mission da recuperare del giornalismo italiano per contrastare efficacemente la corruzione in sanità, fenomeno che costa all’Italia circa 5,6 miliardi di euro, pari al 5 per cento della spesa pubblica sanitaria, secondo i dati del Libro Bianco di ISPE Sanità. Se ne è discusso durante il Corso di Formazione giornalistica “Corruzione nella Sanità e rapporto con i Media”, organizzato da ISPE Sanità e Associazione Stampa Romana. Hanno partecipato Guglielmo Pepe, blogger e già Direttore di Repubblica salute, Tonia Cartolano di SkyTg24, Fiorenza Sarzanini del Corriere della Sera, Marco Magheri Vice segretario generale Associazione Italiana di Comunicazione pubblica e Istituzionale.

Francesco Macchia, Presidente ISPE-Sanità, Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità ha ribadito l’importanza del nostro Servizio Sanitario Nazionale. “Il nostro SSN è da proteggere e salvaguardare, in particolare i principi di universalismo e solidarismo, che sono i pilastri sui cui si fonda. Rispetto a quel che accade in altri Paesi – prosegue Macchia -  il nostro SSN ci prende in carico fin da piccoli e ci porta alla terza e quarta età, mediamente in buona salute. Infatti, i dati dicono, che rispetto agli altri Paesi, la nostra aspettativa di vita è molto alta.” La corruzione in sanità costa all’Italia circa 5,6 miliardi di euro, vale a dire il 5 per cento della spesa pubblica sanitaria in Italia. I dati contenuti nel Libro Bianco di ISPE, è in linea con le principali valutazioni internazionali che è stato calcolato partendo dai discostamenti ingiustificati dei trend di spesa per alcune voci di costo (pulizia, mensa, utenze telefoniche, premi assicurativi, spese legali..) pubblicate nei conti economici di ASL e AO. “Se poi a questa cifra si aggregano anche frodi, sprechi e inefficienze – presegue Macchia - si arriva alla cifra di 23 miliardi di euro su 110 miliardi stanziati dal Fondo Sanitario Nazionale dato confermato dalle stime OCSE presentate nel rapporto Tackling Wasteful Spending on Health.” Il ruolo del giornalismo, in questo contesti, è fondamentale nel processo di sradicamento della corruzione nel nostro Paese, in sanità come in ogni settore della sfera pubblica. “Pensiamo di vivere in un paese di pluralismo e libertà, invece l’Italia è tra i paesi  più corrotti al mondo. – commenta Guglielmo Pepe -  Esiste una sillogismo tra libertà di stampa e corruzione, laddove esiste la corruzione non c’è una buona libertà di stampa e non c’è un buon uso della libertà di stampa. I giornali in Italia scrivono troppo di palazzo e troppo poco di società”. Massimo di Rienzo, Fondatore di @Spazioetico, Esperto di Integrity Management presenta alla platea un esempio di 'dilemma etico', strumento formativo anti corruzione utilizzato dalla Scuola d'Integrità di ISPE Sanità, inaugurata a febbraio 2017 dall’ASL Napoli3 SUD e di cui Di Rienzo è responsabile scientifico. L’informazione è potere – commenta Di Rienzo- e la trasparenza ne disinnesca le conseguenze pericolose. L'assimetria informativa, vale a dire ‘io so certe cose e speculo sul tuo non sapere’ è una delle particelle elementari che, in quanto tale, può dar vita ad episodi di micro corruzione".Integrità, merito e trasparenza nella Pubblica Amministrazione saranno i temi della seconda “Giornata Nazionale contro la Corruzione in Sanità per la salvaguardia del SSN” che, nell’ambito del progetto comune “Curiamo la corruzione”, si terrà a Roma il prossimo 6 aprile, con un evento presso il Tempio di Adriano, un’ attività sul territorio e una campagna social intorno ai quali ruoterà la partecipazione attiva dei cittadini, delle Istituzioni e di tutto il personale sanitario.

Corruzione e turbativa di appalti nella sanità pubblica della Capitale

15 marzo 2017 Nuovo caso di corruzione e turbativa di appalti nella sanita' pubblica della capitale: ieri i carabinieri del Nas di Roma hanno arrestato nove tra dirigenti dell'Asl e imprenditori e altre dieci persone sono indagate per traffici di influenze e falso.

E che gli appalti pubblici siano una spina nel fianco del Servizio Sanitario nazionale, lo rilevava già l’indagine condotta da ISPE-Sanità, Trasparency International italia, Censis e RiSSC nel Rapporto 2016 “Curiamo la Corruzione”, presentata nell’ambito della 1° Giornata nazionale contro la corruzione in sanità. Secondo lo studio condotto sul personale di oltre 250 aziende sanitarie, gli ambiti più a rischio sono proprio le gare d’appalto (82,7% degli intervistati) e la realizzazione di opere (66% del totale).

 

Quest’anno, in occasione della seconda Giornata Nazionale contro la Corruzione in Sanità, ISPE-Sanità lancia un appello alle ASL/AO: “installare una postazione anticorruzione”, un’iniziativa simbolica ma al tempo stesso concreta, per esprimere il proprio impegno contro la corruzione. Alla Giornata hanno già aderito l’Associazione Italiani dei Medici (AIM), il Segretariato Italiano Giovani Medici (SIGM) e il Segretariato Italiano Studenti in Medicina (SISM) e Cittadinanzattiva.

“Il fenomeno della corruzione - dichiara Francesco Macchia, Presidente ISPE-Sanità -   va arginato agendo su più livelli. Sul piano poltico, si dia piena attuazione al nuovo codice degli appalti mentre, nei confronti dell’opinione pubblica, vanno attuate attività di sensibilizzazione che mirino a  rafforzare la consapevolezza e la responsabilità individuali. Le iniziative sul territorio sono il cuore dell’attività di sensibilizzazione e il loro scopo è di consolidare le politiche anticorruzione già in atto nel presidio sanitario, mediante azioni tese a favorire la più ampia partecipazione.”

“In ciascuna struttura sanitaria aderente all’iniziativa – prosegue Macchia - si richiede di installare una postazione anticorruzione, presidiata e ben riconoscibile, gestita da volontari delle associazioni di professionisti dell’area sanitaria e delle organizzazioni di cittadini.”

 

Presso la postazione, sarà distribuito materiale informativo e saranno invitati i partecipanti a esprimere il proprio impegno contro la corruzione attraverso un’azione simbolica oppure a dare testimonianza di un esempio virtuoso nell’ambito del nostro SSN.

Integrità, merito e trasparenza nella Pubblica Amministrazione saranno i temi della seconda Giornata con un evento presso il Tempio di Adriano, con numerose attività sul territorio e una campagna social intorno ai quali ruoterà la partecipazione attiva dei cittadini, delle Istituzioni e di tutto il personale sanitario.

 

 

Per informazioni: www.curiamolacorruzione.it

Blitz nella sanità a Napoli

24 febbraio 2017 Nuovo blitz nella sanità a Napoli. ISPE Sanità ribadisce importanza di una rivoluzione culturale e avvia una Scuola d’integrità a Napoli

Buone pratiche: l'ASL NAPOLI3 SUD di Torre del Greco avvia  un accordo di formazione con ISPE Sanità per i suoi dipendenti

 

Roma, 24 febbraio 2017 - 55 arresti e 94 indagati, tra medici e operatori sanitari, nella maxi indagine dei Carabinieri e NAS di Napoli all’Ospedale Loreto Mare di Napoli. Eppure le buone pratiche sul territorio esistono e il processo di rivoluzione culturale verso una sanità più trasparente e giusta parte proprio dalla Campania.  E’ il caso dell’ASL NAPOLI3 SUD che ha avviato un accordo con ISPE Sanità, l’Istituto che si occupa di promuovere l’etica in sanità. Prende infatti il via il 28 febbraio dall’ ASL di Torre del Greco la prima esperienza in Italia della Scuola di integrità con l’obiettivo di ridurre il rischio di corruzione nelle strutture che amministrano ed erogano servizi sanitari per prevenire ed abbattere sprechi, inefficienze ed eventi corruttivi.

Due mesi di incontri formativi, verifiche tecniche e analisi condivise, assieme a 70 dipendenti dell’Azienda Napoli3 SUD per restituire valore alle motivazioni etiche su cui si fonda il comportamento quotidiano dei singoli professionisti al fine di garantire la migliore assistenza sanitaria possibile ai cittadini e l’utilizzo più appropriato dei fondi per la sanità.

 “Il nostro obiettivo è ideare e attuare programmi formativi che incoraggino la pratica dell’etica pubblica e riducano il rischio di corruzione nelle strutture sanitarie - sottolinea Francesco Macchia, Presidente ISPE Sanità -La formazione è lo strumento più idoneo a promuovere un cambiamento culturale, ma deve innestarsi su comportamenti organizzativi e individuali che gli operatori del servizio pubblico riconoscano come propri” – conclude Macchia.

“L’intervento formativo intende costruire una metodologia basata sui cosiddetti ‘real-life scenario’, cioè su scenari reali, rilevanti, dove è richiesta una competenza non solo professionale ma anche e soprattutto etica. Lavorando sulla consapevolezza delle persone – conclude Di Rienzo, fondatore di @spazioetico e promotore della scuola– e riflettendo con loro sui dilemmi etici che contrappongono etica individuale e etica pubblica, il nostro progetto formativo consente di recuperare gli aspetti che stimolano la Responsabilità, l’Impegno e la motivazione di ciascuno, salvaguardando l’integrità dei propri Valori nel contesto dell’etica pubblica”.

Prima Scuola di Integrità per i dipendenti di azienda

26 febbraio 2017 Al via il 28 febbraio la prima Scuola di integrità per i dipendenti dell’azienda, organizzata dall’Istituto per la promozione dell’etica in sanità per prevenire ed abbattere sprechi, inefficienze ed eventi corruttivi

 

Sarà l’ASL NAPOLI3 SUD l’apripista per il riscatto etico del Servizio Sanitario Nazionale, un patrimonio da tutelare in una rinnovata alleanza tra vertici aziendali, personale medico e sanitario e cittadini.

Prende infatti il via il 28 febbraio a Torre del Greco la prima esperienza in Italia della Scuola di integrità messa in campo dall’Istituto per la promozione dell’etica in sanità (www.ispe-sanita-it).

Due mesi di incontri formativi, verifiche tecniche e analisi condivise, assieme a 70 dipendenti dell’Azienda Napoli3 SUD per restituire valore alle motivazioni etiche su cui si fonda il comportamento quotidiano dei singoli professionisti al fine di garantire la migliore assistenza sanitaria possibile ai cittadini e l’utilizzo più appropriato dei fondi per la sanità.

Un percorso teso a sviluppare quei processi organizzativi di prevenzione e di controllo volti ad eliminare le aree di arbitrio che sono il terreno più fertile per sprechi, inefficienze ed eventi corruttivi.

Concetti, competenze e principi dell’integrità e della prevenzione di sprechi e corruzione si consolidano così nella cassetta degli attrezzi dei dipendenti dell’azienda.

“Qualche settimana fa - ricorda il direttore generale Antonietta Costantini - la nostra ASL Napoli3 Sud ha adottato con delibera n. 49 del 31 gennaio 2017 il Piano Triennale Prevenzione della corruzione e della Trasparenza per gli anni 2017, 2018, 2019, visibile nella sezione amministrazione trasparenza del sito internet aziendale. Il nuovo Piano - prosegue Costantini - si pone l’obiettivo di programmare e integrare in modo più incisivo e sinergico la materia della trasparenza e dell'anticorruzione. In questa direzione, s’inquadra il potenziamento della formazione, indirizzata a stabilire un dialogo con le risorse già esistenti ed orientarle in senso etico”.

“Non dimentichiamo che tra gli aspetti più significativi e in piena coerenza con le recenti disposizioni dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), c’è la scelta aziendale – sottolinea la responsabile della Prevenzione della Corruzione - Tutela, Trasparenza e Comunicazione dell’ASL NAPOLI3 SUD, Angela Improta - di inserire gli obiettivi del piano della prevenzione della corruzione e del programma della trasparenza all’interno del piano della performance e, quindi, di conseguenza, collegarli alla valutazione del risultato.”

“La promozione dell’Etica Pubblica in Sanità è lo strumento più idoneo a promuovere un cambiamento culturale, ma deve innestarsi su comportamenti organizzativi e individuali che gli operatori del servizio pubblico riconoscano come propri – sottolinea Massimo di Rienzo, responsabile scientifico per la formazione ISPE Sanità e promotore della Scuola - Ideare e attuare programmi formativi che incoraggino la pratica dell’etica pubblica e riducano il rischio di corruzione nelle strutture che amministrano ed erogano servizi sanitari – ASL, AO, ASST, ASP – diventa essenziale per ridurre gli sprechi in sanità e arginare il fenomeno della selezione avversa.”

I contenuti messi a punto dalla squadra di formatori di ISPE Sanità vanno dalla formazione valoriale ai modelli organizzativi e ai processi di controllo, dall’analisi delle procedure di appalto all’applicazione della L. 190/2012 fino alle norme sulla trasparenza e al valore della comunicazione come reputazione. Il programma si inscrive nelle attività funzionali agli adempimenti delle attività per la trasparenza e la prevenzione della corruzione.

“L’intervento formativo intende costruire una metodologia basata sui cosiddetti ‘real-life scenario’, cioè su scenari reali, rilevanti, dove è richiesta una competenza non solo professionale ma anche e soprattutto etica. Lavorando sulla consapevolezza delle persone – conclude Di Rienzo, fondatore di @spazioetico – e riflettendo con loro sui dilemmi etici che contrappongono etica individuale e etica pubblica, il nostro progetto formativo consente di recuperare gli aspetti che stimolano la Responsabilità, l’Impegno e la motivazione di ciascuno, salvaguardando l’integrità dei propri Valori nel contesto dell’etica pubblica”.