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Come sono cambiati gli strumenti e le modalità del malaffare

 14 giugno 2017 Il 15 e 16 giugno Roma capitale europea della lotta agli sprechi e al malaffare

Etica, trasparenza, merito. Sono queste le leve per prevenire e combattere la corruzione - soprattutto in sanità - dove in gioco c’è, oltre al bene pubblico, la vita stessa delle persone.

Esattamente 25 anni iniziava la stagione di Mani pulite con la scoperta, e non è un caso, di una mazzetta sanitaria pagata alla struttura sociosanitaria Pio Albergo Trivulzio di Milano.

Il videosocial preparato per l’occasione - non è una commemorazione - perché si commemorano i defunti - e la corruzione è più che mai viva e attuale. Ma è l’occasione per analizzare come siano cambiati gli strumenti e le modalità del malaffare. Un tema che - come i grandi fenomeni del nostro tempo – non può essere affrontato all’interno del Paese ma deve trovare strategie e strumenti di prevenzione e di controllo comuni e il più possibile globali.

“Mariuoli della sanità, oggi come allora. – sottolinea Francesco Macchia, Presidente dell’Istituto per la promozione dell’etica in sanità, ISPE Sanità - Forse sono cambiati i metodi ma la corruzione è sempre lì. Lo dimostrano oggi i 50 rinvii a giudizio per appalti truccati a Modena, l’indagine della Guardia di Finanza all’ASL di Imperia per liste d’attesa parallele, l’inchiesta “Operazione Piramide” avviata presso l’Ospedale San Camillo – Forlanini di Roma, sempre per appalti truccati, solo per citare i casi più recenti”.

“Per questa ragione, come rappresentati per l’Italia del network europeo contro le frodi e la corruzione in sanità (EHFCN.org) – prosegue Macchia - abbiamo organizzato per il 15 e 16 giugno a Roma un summit delle organizzazioni e delle istituzioni che in tutta Europa lottano contro il malaffare ai danni della salute dei cittadini. Presenteremo il nuovo Rapporto europeo sul fenomeno che, solo in Italia, sottrae alle cure dei cittadini circa 6 miliardi di euro ogni anno”.

“La strada della formazione etica applicata ai modelli organizzativi e affiancata da una puntuale e costante sensibilizzazione verso i cittadini – conclude il Presidente di ISPE Sanità - risulta ormai irrinunciabile per salvaguardare il patrimonio di civiltà che è il nostro Servizio Sanitario Nazionale; ed è una guerra che si può vincere solo se la si combatte a livello comunitario con un coinvolgimento consapevole dei professionisti e di tutti i cittadini”.

Carenze organizzative in cui si annida il malaffare

L’episodio di Nola figlio delle carenze organizzative in cui si annida il malaffare

Roma, 11 gennaio 2017 - Intervenire in modo organico su sprechi e corruzione in sanità è la via necessaria per il recupero di risorse finanziarie da destinare a un’assistenza sanitaria più efficiente. Lo afferma, in modo autorevole e definitivo, il nuovo rapporto dell’OCSE Tackling Wasteful Spending on Health che fa il punto su come incidere contro la malagestio e i reati corruttivi che sottraggono risorse alla salute, un fenomeno diffuso in quasi tutti i sistemi sanitari nel mondo. Secondo l’OCSE, tra sprechi, inefficienze e corruzione i sistemi sanitari spendono male fino ad un quinto delle risorse: in Europa si buttano via 2 euro su 10. In particolare, si usano pochi farmaci generici, si effettuano troppi parti cesarei, si accettano ricoveri inutili e accessi anomali al pronto soccorso. Un paziente su dieci nei Paesi OCSE, poi, è inutilmente danneggiato presso il punto di cura e ciò costringe a impiegare altre risorse per correggere errori prevenibili.

“Non possiamo che accogliere con soddisfazione e con altrettanta preoccupazione – sottolinea Francesco Macchia, presidente di ISPE-Sanità, l’Istituto per la promozione dell’etica in sanità che studia il fenomeno della corruzione in sanità proponendo strumenti e sistemi per contrastarla efficacemente – il monito proveniente da OCSE. La soddisfazione sta nel veder confermati quegli aspetti della sanità pubblica che ISPE-Sanità aveva sottolineato come problematici – sprechi e corruzione – per una sanità finalmente responsabile ed ovunque efficiente. Preoccupazione – continua Macchia – poiché il recentissimo dramma assistenziale vissuto a Nola dettato dall'emergenza, impone un ripensamento improcrastinabile dei modelli organizzativi di erogazione delle prestazioni sanitarie sul territorio, da incardinare sulla lotta a sprechi e corruzione. Certamente bisogna conoscere il territorio, profilare il suo bacino d'utenza, coordinare e condividere in rete i dati provenienti dalle diverse strutture sanitarie presenti: solo così si può iniziare una pianificazione che consenta di attuare i Lea e soprattutto individuare i bisogni di cura dei cittadini, calibrando l'offerta sanitaria. I pazienti riversi a terra e sottoposti a cure mediche a Nola sono il sintomo più evidente di questa deriva in cui medici e professionisti fanno sì del proprio meglio ma trascurano di contribuire a risalire alle cause prime di questi fenomeni. Ripensare, e presto, i modelli organizzativi avviando processi di controllo e di formazione etica del personale volti allo sviluppo delle aziende e al miglioramento dei servizi sanitari consente di contenere lo spreco di risorse e ridurre gli spazi di arbitrio e di inefficienza in cui la corruzione si annida a ogni livello. Questo al fine di tutelare la salute dei cittadini, i loro diritti, e l’impianto universalistico del Servizio Sanitario Nazionale, affinché funzioni bene, sempre e ovunque”.

Sarà proprio questo uno dei focus intorno ai quali ruoterà la partecipazione attiva di cittadini, istituzioni e personale sanitario in occasione della seconda “Giornata Nazionale contro la Corruzione in Sanità per la salvaguardia del SSN” che, nell’ambito del progetto comune “Curiamo la corruzione”, si terrà a Roma il prossimo 6 aprile.

 

 

 

ISPE-Sanità rappresenterà l'Italia nello European Healthcare Fraud & Corrupution

22 Giugno 2016 ISPE-Sanità rappresenterà l'Italia nello European Healthcare Fraud & Corrupution Network-EHFCN. Un organismo internazionale che vede la partecipazione dei ministeri della Salute di diversi Paesi europei, di autorità regolatorie pubbliche e di agenzie governative incaricate di contrastare i reati contro i sistemi sanitari e le assicurazioni. "Forti del lavoro svolto negli ultimi anni vogliamo fare ancora di più per difendere il nostro Servizio Sanitario Nazionale, un'eccellenza che deve essere messa al riparo dalle azioni criminali di corrotti e corruttori: azioni che pesano poco meno di 6 miliardi di euro sul bilancio dello Stato e delle Regioni”. Francesco Macchia, presidente dell'Istituto per la Promozione dell'Etica in Sanità, annuncia l'ingresso dell'organizzazione all'interno dell'EHFCN. Lo fa da Lisbona, dove ISPE-Sanità sta partecipando allo 'Open house' organizzato da EHFCN (23-24 giugno 2016). L'appuntamento ospitato nella capitale portoghese è un'occasione per fare il punto sul contrasto della corruzione in Italia e capire quali siano le strategie messe in campo nel resto del Vecchio Continente. “I vertici dell'organismo internazionale hanno valutato molto positivamente quanto fatto da ISPE-Sanità – spiega Macchia – Il nostro 'Libro bianco sulla corruption in Sanità' ha riscosso particolare apprezzamento per il suo approccio multidisciplinare. Allo stesso modo ha riscosso successo la scelta di puntare sull'etica di sanità pubblica e sulla valorizzazione delle professionalità impiegate nelle aziende sanitarie. Ottimo giudizio anche per le collaborazioni con altre organizzazioni e per una strategia di azione valutata come agile e innovativa”. “L'ingresso ufficiale tra i ranghi di EHFCN rappresenta solo un primo passo – conclude il presidente di ISPE-Sanità – vogliamo infatti rinnovare il nostro impegno per raggiungere altri importanti risultati. L'Italia deve ancora fare molto per prevenire con maggiore efficacia la corruzione. Non ci si illuda che le ultime novità normative in materia di appalti e contratti pubblici siano sufficienti. Troppe regole - se non coniugate con uno strutturale intervento culturale di recupero di etica tra gli operatori e della funzione di controllo sociale tra i cittadini - rischiano di essere un assist per chi vuole continuare ad attentare alla vita di malati e cittadini”. 

Lo European Healthcare Fraud & Corrupution network-EHFCN è l'unica organizzazione internazionale europea interamente dedicata al contrasto e alla prevenzione della corruzione e delle frodi in ambito sanitario. Fondata nel 2005, ne fanno parte ministeri e agenzie pubbliche di dodici Stati europei. Il suo scopo principale è quello di contrastare i reati a danno dei sistemi sanitari attraverso un potenziamento delle strategie messe in campo e un affinamento delle normative vigenti. Ha sede a Bruxelles e si finanzia esclusivamente con i contributi degli iscritti.

Corruzione e assenteismo in sanità a Napoli e a Caserta

Francesco Macchia (presidente ISPE-Sanità), Corruzione e assenteismo in sanità a Napoli e a Caserta: “Al Santobono mazzette per le pulizie. Fatti che riportano agli albori di 'Mani pulite'. Subito agenti provocatori per evitare che le mafie mettano le mani sugli appalti del SSN” 

ROMA, 15 GIU – “Dopo quasi venticinque anni sembra che nulla sia cambiato. La sanità italiana si conferma terreno fertilissimo per gli affari di corrotti e corruttori. Un fenomeno che vale quasi 6 miliardi di euro all'anno, così come abbiamo documentato. Le indagini sugli appalti per le pulizie all'ospedale Santobono di Napoli ci ricordano da vicino l'inizio di 'Mani pulite', inchiesta partita dopo aver scoperto che sempre le pulizie all'interno del Pio Albergo Trivulzio di Milano erano gestiste con criteri molto lontani dall'interesse pubblico. Gli arresti di Napoli ci dicono però un'altra cosa: anche le mafie stanno mettendo gli occhi sugli appalti in sanità”. Francesco Macchia, presidente dell'Istituto per la Promozione dell'Etica in Sanità, commenta così i dodici arresti effettuati dalla Polizia del capoluogo partenopeo nell'ambito di un'indagine sulla gestione delle pulizie all'interno dell'Azienda ospedaliera Santobono. Funzionari a cui sono stati contestati i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, corruzione, turbata libertà degli incanti, detenzione di sostanza stupefacente, estorsione. “Riteniamo che per combattere più efficacemente la corruzione sia utile regolare l'utilizzo degli agenti provocatori – spiega Macchia – La situazione è grave e si rendono necessari correttivi immediati. Temporeggiare è solo un favore per chi vuole continuare a lucrare sulla pelle dei malati e degli operatori sanitari onesti”. “La Campania ci riserva però anche un fatto positivo capace di testimoniare il cambio di mentalità in corso – continua il presidente di ISPE-Sanità – un’altra indagine su nove dipendenti della Asl di Caserta, che si sarebbero allontanati dal lavoro senza segnalare l'uscita, sembrerebbe essere partita grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini. Evidentemente le iniziative di sensibilizzazione come la prima 'Giornata nazionale contro la corruzione in sanità' del 6 aprile scorso iniziano a dare i loro frutti mostrando che gli italiani sono disposti a fare la loro porte per sconfiggere la corruzione. Per dare risposte a queste persone sarebbe utile potenziare il fragile istituto del whistleblowing, che prevede garanzie per i dipendenti pubblici che denunciano condotte illecite all'interno della propria amministrazione”.

L’impatto della corruzione in sanità e sulle giovani generazioni di Medici

7 marzo 2016 Il presidente di Ispe, Francesco Macchia, è stato protagonista di un importante evento sulla corruzione in sanità ospitato al policlinico dell'Università degli Studi di Palermo. Alle 14.30 di lunedì 7 marzo ha preso il via presso l'Accademia delle Scienze mediche la tavola rotonda“L’impatto della corruzione in sanità e sulle giovani generazioni di Medici e Professionisti Sanitari”. Nel corso dell’iniziativa promossa dalle Associazioni degli studenti e dei giovani medici in formazione specialistica dell’Università di Palermo (Studenti Universitari, Aulett@99, e Segretariato Italiano Giovani Medici – Sede di Palermo), con la supervisione scientifica di un gruppo di ricerca della Sezione di Igiene del Dipartimento PROSAMI dell’Università degli Studi di Palermo, sono stati presentati i dati pubblicati nel primo Libro Bianco sulla Corruption in Sanità. I lavori sono stati moderati da Marco Magheri, cofondatore di Ispe e Walter Mazzucco, ricercatore di Sanità pubblica.

Erano presenti all'appuntamento il rettore dell'università palermitana, Francesco Micari, il vicepresidente della commissione Sanità dell'Assemblea regionale siciliana, Vincenzo Fontana e il sottosegretario all'Istruzione, Università e Ricerca, Davide Faraone.