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6 giugno 2018 Corruzione. Ecco il “decalogo” di Ispe-Sanità
In tutto dieci proposte di standard minimi che devono essere assicurati dalle strutture sanitarie per poter creare le condizioni in grado di garantire il raggiungimento di un determinato obiettivo anticorruzione. Il presidente, Francesco Macchia: "Promuovere un approccio di sistema che punti ad un significativo 'cambio di passo' culturale".Arrivano i Livelli essenziali anticorruzione. Dieci proposte di standard minimi - raccolti in un Decalogo - che devono essere assicurati dalle strutture sanitarie per poter creare le condizioni in grado di garantire il raggiungimento di un determinato obiettivo anticorruzione. A presentarle oggi a Roma è l'Ispe-Sanità, in un incontro patrocinato da Fnomceo e Federsanità Anci.
“A 5 anni dalla Legge 190, abbiamo assistito ad un impegno straordinario della PA italiana nella prevenzione di corruzione e illegalità – ha dichiarato Francesco Macchia, Presidente Ispe-Sanità - Se si vuole che questa spinta non si trasformi in meri adempimenti burocratici con la conseguenza di disinnescare l’efficacia di quelle stesse indicazioni, si deve promuovere un approccio di sistema che punti ad un significativo “cambio di passo” culturale, coinvolgendo tutte le forze che ne marcano l’urgenza, dalla stessa Anac alle Regioni, fino alle organizzazioni federative sul territorio e ai medici che stanno sul campo a fianco dei cittadini".
Dalla gestione del conflitto di interessi all’attuazione del whistleblowing, il movimento propulsore del documento, realizzato in collaborazione con @Spazioetico, è il superamento dell’idea che l’anticorruzione sia percepita come un sistema ispettivo da subire o un orpello amministrativo e l’acquisizione della consapevolezza che un’altra anticorruzione è possibile. Tra i punti fondamentali del Decalogo, troviamo l’implementazione di reti di responsabili per la prevenzione della corruzione e trasparenza (RPCT) alla costruzione di un unico ufficio controlli coordinato; dalla valorizzazione della trasparenza e della reputazione all’istituzione di un ufficio comunicazione permanente fino alla costruzione di una leadership etica.
L’impegno dei promotori è stato quello di rendere intellegibili, a legislazione vigente senza costi aggiuntivi e per ogni Regione, dieci Livelli Essenziali Anticorruzione affinché si avviino ovunque quei processi culturali e organizzativi che sostengano la direzione generale sanitaria a prendere decisioni strategiche ed operative nella prevenzione del rischio corruttivo, iscrivendola tra i mandati politici.
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