La Sanità è uno dei settori in cui ancora si concentrano ingenti finanziamenti pubblici e nel quale soggetti pubblici e privati sono chiamati ad agire in modo sinergico per realizzare processi di cura e di ricerca. I vantaggi di questa commistione di pubblico e privato non possono far dimenticare il rischio che la presenza di risorse pubbliche, e la definizione non chiara del confine tra pubblico e privato, possano dare luogo a casi di corruzione. Allo stesso modo, la normativa che regola il settore pubblico, per quanto ampia, non può vincolare tutti i momenti decisionali: esiste un’area “grigia” in cui la pubblica amministrazione – e dunque la Sanità - decide attraverso percorsi complessi. Spesso la corruzione si genera proprio in quest’area grigia, manipolando lo “spazio etico” dei decisori pubblici, facendo leva sui dilemmi etici che si generano in tale spazio, non capendo più cosa scegliere, in base a quali criteri e nell’interesse di chi. Le Regioni hanno un ruolo non secondario nel decidere le priorità d’investimento del settore sanitario, nell’accreditamento e nel controllo delle strutture private e nella definizione degli assetti istituzionali degli enti del sistema sanitario regionale e delle loro competenze. Le Regioni e, a seguire, le strutture sanitarie pubbliche hanno quindi un ruolo cruciale nella promozione della legalità nel settore sanitario.
ISPE Sanità promuove un approccio consapevole al problema della corruzione in sanità (nei suoi diversi aspetti: etico, organizzativo ed economico), per sostenere il ruolo attivo della governance pubblica nell’indirizzo e nel coordinamento delle politiche di prevenzione della corruzione in ambito sanitario. Per questo la formazione valoriale di ISPE è mirata anzitutto alle figure apicali delle organizzazioni sanitarie, chiamate a svolgere il delicato compito di attuare una normativa tanto complessa.
La Scuola d’Integrità messa a punto insieme ad ISPE Sanità da Massimo di Rienzo, formatore e fondatore di @spazioetico si propone come strumento di formazione profondamente innovativo per il personale sanitario di ASL, AO, ASP, ASST, etc. La Scuola è strutturata in un’offerta modulabile da 2 a 14 moduli formativi basati su situazioni interattive ed esperienziali con contenuti personalizzati e si pone l’obiettivo di fornire i principali elementi teorici e pratici necessari al risanamento etico del nostro sistema sanitario, veicolando i principi di integrità nell’esercizio quotidiano delle professioni in Sanità Pubblica.
Perché la Scuola d’Integrità
Lo scopo formativo è il miglioramento della comprensione dei meccanismi alla base dell’integrità, prima ancora che l’atto corruttivo prenda forma. Tenendo ben presente il contesto ambientale e territoriale di riferimento, si agirà ai fini del rafforzamento e manutenzione dello “spazio etico” dei dipendenti del settore sanitario pubblico, attraverso l’analisi di casi pratici e ponendo dilemmi etici, dove due o più criteri decisionali entrano in conflitto tra loro. Perché portare contrasto alla corruzione con la sola azione giudiziaria non basta a contenere il rischio corruttivo in modo determinante. Lo dimostrano i molteplici e continui episodi di corruzione, sprechi, malagestione sanitaria riportati dai media in cronaca. E perché la scuola di formazione messa a punto da ISPE Sanità vuol favorire un cambiamento: di cultura, di mentalità, di modello organizzativo. Questo cambiamento previene il rischio corruttivo. Ma solo mettendo al centro i valori d’integrità, trasparenza e merito e, solo dopo, attraverso una piena e corretta attuazione delle norme e degli strumenti di controllo a disposizione della legge.
Creiamo delle "sentinelle civiche" in Sanità
Non è ragionevole pensare di raggiungere tutti gli operatori di un determinato ambito ma si può creare un “nucleo solido” di soggetti “resistenti” alla corruzione tramite percorsi di Ethics Enhancement e Leadership Etica che possano complessivamente rendere immune il sistema impedendo la propagazione del virus corruttivo. Per questo, la Scuola d’integrità prevede l’attivazione di tre paralleli ‘itinerari’ di apprendimento – Conoscenze, Strumenti, Esperienze - affidati ai professionisti della rete ISPE-Sanità, in osservanza al richiamo che il PNA 2015 fa in tema di formazione, indicando “tutte le diverse fasi: l’analisi di contesto, esterno e interno; la mappatura dei processi; l’individuazione e la valutazione del rischio; l’identificazione delle misure”. In questo modo, sarà possibile affrontare la fenomenologia della corruzione in Sanità misurandosi in concreto - ad esempio - con la valutazione d’impatto economico e conseguenze reputazionali di comunicazione; oppure, sul come fare una pianificazione del budget in maniera etica e orientata allo sviluppo aziendale; come identificare e promuovere processi di comunicazione trasparente e coinvolgente; come orientare l’attività di controllo e gestione dei processi in ottica anti-corruption. Ma anche sviluppare strumenti individuali per stabilire il grado di congruenza tra missione organizzativa e valori personali fino a promuoversi “sentinelle civiche”