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Al via "Osservatorio 190" di Ispe e Federsanità-ANCI. Focus sulla prevenzione

Roma, 4 giugno 2015 – A partire da oggi e per i prossimi 18 mesi, l’impegno anticorruzione di 180 aziende sanitarie locali (ASL) ed aziende ospedaliere (A0) italiane sarà sotto studio dell’Osservatorio 190, un’iniziativa promossa da Federsanità ANCI e dall’Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità ISPE-Sanità con la partecipazione di Roche Italia.

L’Osservatorio coinvolge Aziende e Comuni capoluogo distribuiti su tutto il territorio nazionale, tra queste i capofila sono: ASP Catanzaro, ASL Roma D, ASL Milano 2, ASUR Marche, ASL Torino 3, ASL Bari, AO Messina, AOU Pisana, ASL Arezzo, AOU Padova e Comune de L’Aquila.

L’Osservatorio prende il nome dalla Legge 190/2012 (Legge Severino) che impegna gli enti pubblici ad attuare specifiche strategie anticorruzione. Stando infatti a quanto rilevato dallo European Healthcare Fraud and Corruption Network (EHFCN) il fenomeno della corruzione in sanità porterebbe in Italia a circa 6 miliardi annui di sprechi. Un dato concorde con l’analisi elaborata da ISPE Sanità e contenuta nel Libro Bianco sulla Corruption in Sanità .

Il progetto mira a studiare le modalità di applicazione della norma nella Sanità pubblica, individuare best practice di contrasto al fenomeno della corruzione in ambito sanitario, e definire l’identikit del Responsabile Anti Corruzione all’interno di ASL e Aziende Ospedaliere.

L’iniziativa si inserisce nel contesto di un percorso congiunto e strutturato tra Federsanità ANCI, Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità ISPE-Sanità e imprese fornitrici volto a studiare e intervenire nei processi e nelle procedure delle organizzazioni sanitarie con iniziative già avviate e approfondimenti tematici con la collaborazione di volta in volta di Istituzioni, Aziende e Organizzazioni di cittadini.

L’Osservatorio 190 si compone di due gruppi di lavoro, uno composto dai Direttori Generali e Assessori al ramo, e l’altro dai Responsabili Prevenzione Corruzione (RPC) che rappresenteranno il nucleo di partenza di una rete nazionale permanente per la condivisione delle esperienze e delle best practice anticorruzione.

Lo studio, della durata complessiva di 18 mesi, produrrà un Libro Rosso con l’analisi delle esperienze e le indicazioni metodologiche, rivolte sia alla Direzione strategica aziendale che ai Responsabili Prevenzione Corruzione del Paese.

“Federsanità ANCI – sottolinea il Presidente Angelo Lino Del Favero - è da sempre impegnata nel processo di modernizzazione e di efficientamento del Servizio Sanitario Nazionale attraverso interventi tesi a migliorare dall'interno le strutture sanitarie per garantire costantemente la qualità delle prestazioni ai cittadini"

“La lotta alla corruzione – evidenzia Francesco Macchia, presidente di ISPE Sanità - va combattuta mettendo a sistema le realtà e le organizzazioni che sono singolarmente impegnate nella moralizzazione del sistema Paese. Questo il motivo che è alla base dell’intesa tra ISPE Sanità, Federsanità ANCI e Roche Italia. Il lavoro di ISPE Sanità, condotto con metodologie innovative di ricerca e di applicazione di modelli evoluti di pianificazione e controllo strategico ha consentito finora di avviare significative esperienze sul territorio in diversi ambiti regionali. Il valore di Osservatorio 190 risiede nella spendibilità operativa al termine del percorso”.

“Contrastare la corruzione – sottolinea Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato di Roche SpA – non solo costituisce una priorità etica per Roche, ma rappresenta anche una via per ottimizzare l’utilizzo delle risorse in Sanità, riducendo gli sprechi, a vantaggio dei pazienti. Dal confronto con le istituzioni pubbliche e best practice condivise – aggiunge Pedro Goncalves, Amministratore Delegato di Roche Diagnostici Italia – si può minimizzare il rischio di corruzione e rendere sempre più trasparenti i rapporti tra pubblica amministrazione ed imprese, sia per la farmaceutica che la diagnostica”.

ISPE audita dalla commissione Affari costituzionali della Camera

3 giugno 2015 “Il disegno di legge delega sulla riforma della Pubblica amministrazione è un buon punto di partenza ma occorrerebbero alcuni correttivi. La corruzione in ambito sanitario deve essere combattuta attraverso una prevenzione attiva, il testo in discussione cede invece a un approccio formalistico che rischia di non rendere effettivo il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione. Stiamo parlando di 23 miliardi di euro che potrebbero essere risparmiati solo limitando gli sprechi e indagando su livelli di spesa anomali per le forniture di beni e servizi. Un occhio di riguardo meritano poi le nomine dei dirigenti in ambito sanitario: la competenza deve tornare a primeggiare rispetto all'appartenenza. Suggeriamo poi maggiori tutele per i whistleblower, oggi chi denuncia è ancora esposto a rischi e ritorsioni”, così Francesco Macchia, presidente dell'Istituto per la promozione dell'Etica in Sanità, sintetizza il suo intervento di fronte alla commissione Affari costituzionali della Camera. Organo impegnato nell'esame del ddl Madia di riforma della Pubblica amministrazione.

ISPE ha commentato alcuni inquietanti episodi di cronaca

Francesco Macchia (Istituto per la promozione dell'etica in Sanità); Sanità, “Reati contro il SSN hanno oltrepassato il livello di guardia. Serve un potenziamento di prevenzione e controlli” 

 

ROMA, 27 MAG – “Gli ultimi episodi raccontati dalle cronache dimostrano quanto sia necessaria una stretta sui reati contro l'amministrazione sanitaria. La Direzione investigativa antimafia di Napoli ha effettuato sequestri per dieci milioni di euro a carico di soggetti gravemente indiziati dei reati relativi alla gestione degli appalti all'interno dell'Azienda ospedaliera “S. Anna e S. Sebastiano” di Caserta, sciolta dal Consiglio dei Ministri lo scorso aprile per infiltrazioni camorristiche. Il presidente della Giunta siciliana, Rosario Crocetta, ha invece denunciato gli atti di vandalismo e sabotaggio compiuti a danno degli impianti dei reparti di gastroenterologia e radiologia dell'ospedale 'Ingrassia' di Palermo e altre intimidazioni a danno degli operatori della struttura”, così Francesco Macchia, presidente dell'Istituto per la promozione dell'etica in Sanità, commenta alcuni dei fatti saliti all'onore delle cronache nelle ultime ore. “Senza gli opportuni correttivi il Servizio sanitario nazionale rischia di diventare un porto franco per criminalità organizzata e cricche del malaffare – continua Macchia – Stiamo infatti parlando di uno dei settori del comparto pubblico che più attira l'attenzione di corrotti e corruttori. Soggetti senza scrupoli che giocano con il diritto alla salute dei pazienti”. “La normativa anticorruzione deve essere potenziata e implementata – conclude il presidente di ISPE – La recente approvazione del ddl Grasso rappresenta un passo senz’altro importante, ma ancora parziale. Senza prevenzione e controlli efficaci si rischia di non approdare a nessun risultato concreto. Non si può pensare che il processo penale sia la panacea di tutti i mali”.

ISPE commenta l'avvio dell'esame della proposta di legge sul whistleblowing

Francesco Macchia: "Whistleblowing è istituto necessario"

Roma, 21 mag - "L'Istituto per la promozione dell'etica in sanità saluta con piacere l'avvio dell'istruttoria relativa alla proposta di legge sul whistleblowing depositata dalla deputata del Movimento 5 stelle Francesca Businarolo. Riteniamo che sia prioritario istituire delle forme di tutela per chiunque dovesse segnalare fenomeni di corruzione nell'ambito della pubblica amministrazione e delle società private": così Francesco Macchia, presidente dell'Istituto per la promozione dell'etica in sanità, commenta l'avvio dell'esame della proposta di legge sul whisteblowing avviato nelle commissioni Giustizia e Lavoro della Camera. E aggiunge: "Il whistleblowing è un istituto in grado di prevenire attivamente la corruzione anche in ambito sanitario. Per questo motivo ci congratuliamo con Transparency International Italia per la sua 'Allerta anticorruzione', campagna con cui si offre tutela e protezione ai cittadini che dovessero segnalare eventuali reati a danno della pubblica amministrazione. Il "whistleblower" (soffiatore nel fischietto) è il lavoratore che, durante l'attività lavorativa all'interno di un'azienda, rileva una possibile frode o comunque comportamenti a rischio per reputazione interna.

ISPE sullo scioglimento di un'azienda ospedaliera di Caserta

21 Aprile Con prevenzione si combatte con più efficacia chi lucra su spalle pazienti Roma, 21 apr. (AdnKronos Salute) - "Accogliamo positivamente la decisione del Consiglio dei ministri di sciogliere per infiltrazioni della criminalità organizzata l'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta. Abbiamo segnalato più volte come la corruzione e i reati contro la Pubblica amministrazione siano un sintomo degli interessi delle mafie per la gestione degli appalti in sanità". Così Francesco Macchia, presidente dell'Istituto per la promozione dell'etica in sanità-Ispe, commenta la decisione assunta da Palazzo Chigi in merito allo scioglimento dell'azienda ospedaliera casertana. "Lavorando sulla prevenzione - continua Macchia - possiamo combattere con più efficacia chi è deciso a lucrare sulle spalle dei pazienti. Nel nostro 'Libro bianco sulla corruption in Sanità' abbiamo esaminato anche il Servizio sanitario campano. Una Regione dove ci sono voci di spesa oggettivamente anomale". (Ram/AdnKronos)