1 luglio 2015 Lotta alla corruzione nella Sanità. A metterla in atto un vasto gruppo di operatori sanitari virtuosi sostenuti da FederConsumatori. E’ iniziato e continuerà per i prossimi 18 mesi, l’impegno anticorruzione di 180 aziende sanitarie locali (Asl) ed aziende ospedaliere italiane, riunito e coordinato dall’Osservatorio 190, un’iniziativa studiata e promossa da Federsanità Anci e dall’Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità Ispe-Sanità con la partecipazione di Roche Italia.
L’Osservatorio coinvolge Aziende e Comuni capoluogo distribuiti su tutto il territorio nazionale, tra queste i capofila sono: ASP Catanzaro, ASL Roma D, ASL Milano 2, ASUR Marche, ASL Torino 3, ASL Bari, AO Messina, AOU Pisana, ASL Arezzo, AOU Padova e Comune de L’Aquila. Ma già altri Comuni e Regioni si stanno unendo, strada facendo, al progetto.
L’Osservatorio prende il nome dalla Legge 190/2012 (Legge Severino) che impegna gli enti pubblici ad attuare specifiche strategie anticorruzione. Stando infatti a quanto rilevato dallo European Healthcare Fraud and Corruption Network (EHFCN) il fenomeno della corruzione in sanità porterebbe in Italia a circa 6 miliardi annui di sprechi. Un dato concorde con l’analisi elaborata da ISPE Sanità e contenuta nel Libro Bianco sulla Corruption in Sanità (scaricabile online sul www.ispe-sanita.it).
Il progetto mira a studiare le modalità di applicazione della norma nella Sanità pubblica, individuare best practice di contrasto al fenomeno della corruzione in ambito sanitario, e definire l’identikit del Responsabile Anti Corruzione all’interno di ASL e Aziende Ospedaliere.
L’iniziativa s’inserisce nel contesto di un percorso congiunto e strutturato tra Federsanità ANCI, Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità/ISPE-Sanità e imprese fornitrici volto a studiare e intervenire nei processi e nelle procedure delle organizzazioni sanitarie con attività già avviate e approfondimenti tematici con la collaborazione di volta in volta di Istituzioni, Aziende e Organizzazioni di cittadini.
L’Osservatorio 190 si compone di due gruppi di lavoro, uno composto dai Direttori Generali e Assessori al ramo, e l’altro dai Responsabili Prevenzione Corruzione (RPC) che rappresenteranno il nucleo di partenza di una rete nazionale permanente per la condivisione delle esperienze e delle best practice anticorruzione. Per esempio, attraverso la guida, nell’applicazione, di figure come Enrico Desideri, Direttore Generale Azienda Usl 8 Arezzo, e che ha aderito all’impegno proposto da Osservatorio 190.
“Con la normativa anticorruzione, autonomia e responsabilità, principi cardine del processo di aziendalizzazione in sanità - avverte il direttore Desideri - sono stati chiamati a declinarsi attraverso un complesso sistema di meccanismi rivolti, ora, dichiaratamente, alla prevenzione di ogni forma di malfunzionamento nella gestione della cosa pubblica attraverso la costruzione di un'infrastruttura etica di regole, doveri e sanzioni. La chiave di lettura dell’esperienza dell’Azienda Usl 8 di Arezzo può riassumersi nel considerare l’applicazione di questa normativa non quale mero adempimento ma, altresì, quale opportunità di ripensamento dei modelli comportamentali e quale volano di innovazione organizzativo-gestionale. Il Codice di comportamento, adottato dall’Azienda al termine di un percorso condiviso e partecipato, rappresenta forse il più incisivo strumento per orientare in senso legale ed eticamente corretto il comportamento di tutto il personale e, dunque, per recuperare, nella quotidianità operativa e a partire dagli stessi vertici direzionali, una dimensione di consapevolezza e di responsabilizzazione. L’Azienda, con forte propensione al decentramento e per questo già da tempo orientata a un sistema di governance gestionale, ha mutuato dall’esperienza maturata nel settore clinico, metodologie di risk management da applicare ad ambiti di attività amministrativo-gestionali e progressivamente da estendere ad ambiti gestionali sanitari. L’efficacia di una strategia di gestione del rischio corruttivo risiede nella visione dell’organizzazione aziendale in termini di processo, cioè in un’ottica più globale delle attività e delle funzioni che permette di ricostruire dinamicamente livelli di responsabilità, interrelazioni tra strutture e figure professionali coinvolte, regole procedurali e meccanismi di controllo. E’ solo così che possono emergere ed essere presidiate quelle zone d’ombra in cui si annida facilmente il rischio di comportamenti non solo illeciti ma comunque in grado di generare inefficienze, perdita di efficacia e di qualità del servizio. D’ora in poi, il valore aggiunto di ogni strategia e azione in campo sanitario, non può che risiedere nel confronto tra le esperienze e nell’analisi condivisa e mirata delle questioni - confronto e analisi in direzione anti-corruzione che rappresentano il fine di Osservatorio 190”.
Lo studio, della durata complessiva di 18 mesi, produrrà un Libro Rosso con l’analisi delle esperienze e le indicazioni metodologiche, rivolte sia alla Direzione strategica aziendale che ai Responsabili Prevenzione Corruzione del Paese.
“Federsanità ANCI – sottolinea il Presidente Angelo Lino Del Favero – è da sempre impegnata nel processo di modernizzazione e di efficientamento del Servizio Sanitario Nazionale attraverso interventi tesi a migliorare dall'interno le strutture sanitarie per garantire costantemente la qualità delle prestazioni ai cittadini"
“La lotta alla corruzione” – evidenzia Francesco Macchia, presidente di ISPE Sanità – “va combattuta mettendo a sistema le realtà e le organizzazioni che sono singolarmente impegnate nella moralizzazione del sistema Paese. Questo il motivo che è alla base dell’intesa tra ISPE Sanità, Federsanità ANCI e Roche Italia. Il lavoro di ISPE Sanità, condotto con metodologie innovative di ricerca e di applicazione di modelli evoluti di pianificazione e controllo strategico ha consentito finora di avviare significative esperienze sul territorio in diversi ambiti regionali. Il valore di Osservatorio 190 risiede nella spendibilità operativa al termine del percorso”.
“Contrastare la corruzione – aggiunge Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato di Roche SpA – non solo costituisce una priorità etica per Roche, ma rappresenta anche una via per ottimizzare l’utilizzo delle risorse in Sanità, riducendo gli sprechi, a vantaggio dei pazienti”.
“Dal confronto con le istituzioni pubbliche e best practice condivise – conclude Pedro Goncalves, Amministratore Delegato di Roche Diagnostici Italia – si può minimizzare il rischio di corruzione e rendere sempre più trasparenti i rapporti tra pubblica amministrazione ed imprese, sia per la farmaceutica che la diagnostica”.